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SEDE CISL DEL TRENTINO, VIA DEGASPERI 61 - TRENTO

 

 

Un' azione di prevenzione efficace, partecipata e diffusa.

Obbiettivi e priorità di un percorso per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.

 

Relazione introduttiva dell’assemblea unitaria degli Rls di Cgil Cisl Uil del Trentino   

 

Il titolo del documento unitario ideato e prodotto da Cgil, Cisl e Uil i cui contenuti saranno oggi oggetto di analisi, discussione e ricerca di un  nostro comune contributo, racchiude in sé in maniera chiara e sintetica l' obbiettivo che in primis si è dato il Sindacato, ossia la costante e fattiva promozione e salvaguardia della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro .

Queste azioni possono avere seguito solamente se avvengono in maniera condivisa tra i vari attori che nei diversi livelli e nei diversi ruoli risultano essere le parti attive di un processo, quello legato alla sicurezza e salute, destinato ad essere costantemente in evoluzione.

Ciò non può essere altrimenti; l'attuale contesto socio economico e demografico del nostro Paese, frutto di un processo di mutamento avvenuto in maniera sistematica ha coinvolto e sta coinvolgendo significativamente il mondo del lavoro e con esso ogni aspetto che lo caratterizza .

Per questo motivo è più che mai necessaria una spinta propulsiva che porti a quel tanto ambìto cambiamento culturale e quindi ancor prima mentale che ad oggi stenta nei fatti ad essere presente.

Quando si parla di sicurezza sul lavoro infatti spesso la dicotomia, tra quanto è scritto all’interno del Dlgs 81/ 2008 e quanto e come viene poi applicato è emblematicamente evidente.

É da chiedersi in tal senso se ciò possa trovare spiegazione in quella mancanza di una strategia nazionale per la salute e sicurezza sul lavoro  evidenziata nel documento unitario.  

Appare in tal senso evidente come gli attori di cui si parlava prima, di riflesso, agiscano spesso senza un concreto coordinamento, senza una regia forte che possa non solo redigere le leggi, ma anche monitorare affinché vengano rispettate, agire affinché siano promosse, attuare il cambiamento nei piccoli e grandi processi decisionali all' interno dei vari organismi deputati  e tra il livello nazionale e il livello territoriale.

 

Alcune priorità d’azione  :

 

 

Contesto territoriale  : le peculiarità della nostra Regione

 

È doveroso alla luce di quanto sopra evidenziato tracciare brevemente il quadro del contesto in cui ci troviamo; ciò certamente per meglio tradurre quanto appare nel documento  unitario ( che ha in se la sintesi delle problematiche emerse sull' intero territorio nazionale e quindi comuni ) rispetto le questioni che emergono dalle provincie e dalle periferie.

Il Trentino racchiude in sé aspetti dettati da un lato dalle caratteristiche distintive del territorio dall’altro dalla forte e radicata componente di self government   dovuta alla forte impronta autonomista; entrambe questi aspetti tracciano un quadro complesso e per alcuni versi singolare.

Un quadro che vede a livello economico la presenza di microimprese ( imprese che occupano meno di 10 addetti ) che se da un lato sono allineate rispetto la media nazionale in termini di incidenza percentuale ( abbiamo in Italia il 95% della struttura produttiva complessiva e in Trentino il 94%, dati Ispat agosto 2017), dall’altro presentano peculiarità in termini di presenza settoriale .

Nel settore dell’industria infatti sono presenti minuscole attività imprenditoriali; ciò delinea un fragilità strutturale non solo relativamente alla crescita globale del sistema produttivo in termini di competitività , ma non da meno, il rischio che vengano trascurati gli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro per le lavoratrici e i lavoratori.

Questo aspetto può peggiorare se si considera che in termini di natalità  e mortalità delle imprese trentine emerge un’elevata dinamicità dovuta ad  un incessante turnover.

Il cosiddetto tasso di sopravvivenza, ossia la percentuale di imprese nate in un determinato periodo che sopravvive negli anni successivi ( periodo temporale analizzato, dati Ispat, di 5 anni ) si aggira intorno al 60% .

Rispetto i dati occupazionali ciò che emerge da quanto rilevato dall’Istat rispetto il 3 trimestre 2017 è che, tranne l’agricoltura (causa i problemi che il comparto ha subìto per le evidenze atmosferiche ), aumenta  nel complesso le forze lavoro del 3,4%.

I settori con incremento occupazionale sono l’industria (+ 2200 unità) sia manifatturiera che le costruzioni e il settore dei servizi ( + 13 mila unità); quest’ultimo maggiormente distingue per connotazione turistica  il territorio trentino.

Sembrerebbe un quadro rassicurante quello rappresentato, ma le aspettative dal punto di vista della sicurezza sul lavoro sono spesso invece deludenti.

Non sempre la crescita occupazionale va di pari passo con la crescita di attenzione dedicata alla prevenzione di infortuni e malattie professionali .

I dati emersi  relativi alla crescita degli infortuni nella nostra regione sono addirittura in aumento rispetto la media nazionale

Le denunce hanno visto un incremento del 10%; i settori colpiti sono il terziario, i servizi e l’agricoltura.

Verrebbe da pensare che l’incremento di denunce di infortuni sul lavoro possa viaggiare  sullo stesso binario incrementale della crescita economica e di conseguenza occupazionale.

Parzialmente ciò potrebbe essere corretto se si associa la crescita del terziario e dei servizi con il conseguente aumento degli infortuni; ciò non ha senso invece se lo stesso paragone , dati alla mano , viene invece fatto con l’agricoltura.

Molteplici fattori potrebbero essere le cause di quanto avvenuto in termini incrementali: maggiori denunce rispetto il passato, parziale incremento occupazionale, stagnazione dei processi di controllo nei luoghi di lavoro attuati dagli Organismi preposti.

Il compito del Sindacato dovrebbe essere in questo caso di denuncia da un lato e fautore di proposte dall’altro.

Per questo motivo si chiedono agli organismi preposti alla sorveglianza ( Uopsal) maggiori e mirati controlli nei luoghi di lavoro , ancora di più in quei luoghi, rappresentati ad esempio dai settori del turismo e del commercio ( di piccola , media dimensione) in cui spesso la figura degli Rls non compare 

Sono settori infatti caratterizzati da una forte frammentarietà legata all’organico occupato e spesso dall’impossibilità di procedere contrattualmente alle procedure di elezione degli Rls.

Nello stesso tempo si evidenzia come l’utilizzo della figura degli Rlst (attualmente già prevista in artigianato ed edilizia) in tali contesti lavorativi per attività di sopralluogo e di informazione\ contatto con le lavoratrici e i lavoratori potrebbe essere significativamente efficace.

 

 

 

 

Strategia nazionale per la salute e sicurezza e territorio / rapporti con le istituzioni

 

Il Sindacato chiede, abbiamo detto prima maggiori controlli, la Provincia di Trento invece punta ad una riduzione degli stessi attraverso la semplificazione.

Le parole chiave per mettere d’accordo tutte le Parti Sociali e istituzionali potrebbero essere: qualità dei controlli e compartecipazione rappresentativa nei processi decisionali.

Dalla primavera dell’anno scorso  è stato approvato il progetto di razionalizzazione dei controlli sulle imprese le cui origini partono a livello nazionale   dal cosiddetto D.L Semplifica Italia ( art 4 dlgs 9 febbraio 2012 n 5) per poi essere tradotto a livello provinciale con la legge del 31 maggio 2012 n 10 ( c.d Interventi urgenti per favorire la crescita e la competitività del Trentino) e attraverso le linee guida nell’ambito della Conferenza unificata Stato-Regioni e Provincie autonome.

A livello pratico ciò si è concretizzato attraverso la costituzione di un Tavolo tecnico di cui fanno parte, oltre alle Associazioni di categoria e ai Dipartimenti della P.a.t. anche le Organizzazioni Sindacali.

Da questo punto di vista è fondamentale cogliere un’ opportunità, quella di essere soggetti attivi in un processo di cambiamento.

Il primo passo svolto a luglio del 2017 è stato quello della firma del protocollo di intesa per la promozione e la regolarità e della sicurezza nei cantieri pubblici e privati del settore edile; protocollo siglato in questo caso con le Categorie Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil.

L’obbiettivo è quello di innalzare i livelli e la qualità delle azioni volte alla tutela della salute dei lavoratori, evitando al tempo stesso quelle duplicazioni e sovrapposizioni nell'attività di controllo e verifica che talvolta finiscono per intralciare eccessivamente il normale esercizio dell'attività da parte delle imprese.

La strada da percorrere, buoni esempi a parte, è comunque molta e ancora per certi aspetti in salita.

L’aspetto che maggiormente si avverte essere legato ad un meccanismo ancora poco oliato è quello relativo alla carenza di sinergie per una  raggiungimento di obbiettivi comuni tra le Parti Sociali.

Paradossalmente sembra che, nonostante l’autonomia di legiferare su alcune tematiche, la possibilità di tracciare programmi annuali di intervento mirati, per certi versi in Trentino si avverta ciò che si avverte a livello nazionale.

Si avverte la mancanza di sinergie e la mancanza di condivisione .

Ciò provoca per lo più mancanza di continuità nei processi, carenza di passaggi informativi e formativi, distanza tra le figure coinvolte quasi si lavorasse per comparti stagni.

Un esempio a riguardo può essere enucleato con riferimento all’attività dei Comitati ex articolo 7.

Ciò che viene definito attraverso i documenti programmatici  a livello nazionale trova modo  all’ interno del  comitato di coordinamento istituito presso la Provincia di Trento ( c.d. Comitati ex articolo 7 ) di  elaborare  il  programma provinciale per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

Le OO.SS sono presenti all' interno di questo in maniera attiva attraverso una regolare e programmata attività .

Si evidenzia come esistono nel Comitato diversi gruppi o sotto/ gruppi di lavoro, le cui tematiche affrontate risultano essere di indubbio interesse, ma spesso proprio per la molteplicità che le caratterizza, difficilmente condivisibili

Sarebbe quindi utile creare momenti seminariali promossi unitariamente dai Sindacati in cui i lavori prodotti possano essere diffusi agli Rls, ciò in ottica di un continuo processo formativo e informativo che vede nel coinvolgimento della rappresentanza il fulcro fondamentale di ogni processo partecipativo.

Sempre in relazione al coinvolgimento degli Rls, ma anche in questo caso al loro sostegno nel difficile ruolo cui compete loro, appare fondamentale un maggiore apporto per gli stessi attraverso un servizio di consulenza attivo.

Spesso lo sportello istituito presso l’UOPSAL (sportello di ascolto e consulenza per gli RSL) assume i tratti di un luogo in cui si possono certamente trovare risposte, ma spesso, in alcuni casi di particolare complessità in cui accanto ad esse è fondamentale che l’RLS sia affiancato e sopportato, ciò purtroppo viene meno.

 

Alcune priorità d’azione:

 

 

3) contrattazione : contrattare il  lavoro che cambia profili prevenzionistici per i nuovi lavori e per l’invecchiamento della popolazione lavorativa

 

Contrattare per il lavoro, lavorare per contrattare.

Potrebbe essere lo slogan del sindacalista, al quale si potrebbe aggiungere “ in un contesto dinamico” .

Dinamico come il mondo del lavoro e dinamico come ogni processo che lo attraversa.

Così dinamico che mentre si ragiona su come migliorare e intervenire c’è il rischio di essere superati.

L’attuale contesto lavorativo rappresenta due imprescindibili filoni.

Da una parte abbiamo l’ormai conosciuta industria 4.0 con il superamento, diversamente dai modelli di produzione di stampo fordista, delle logiche verticistiche .

Il lavoratore è portato ad essere responsabilizzato, gli si chiede di operare con maggiore autonomia all’interno dell’organizzazione produttiva, risultando via via sempre meno rilevanti i modi, i tempi e anche il luogo ( o i luoghi ) della prestazione di lavoro .

La robotica collaborativa comporterà una diretta interazione uomo/macchina grazie alla capacità di quest’ultima di analizzare ed interpretare ogni situazione; rispondendo in questo modo più velocemente ai bisogni di ciascuna fase produttiva. Il tutto in spazi in cui opereranno assieme lavoratori e robot.

Secondo le stime dell EU-OSHA il numero di dispositivi in grado di interagire autonomamente con l’attività umana e di realizzare comunicazioni macchina-macchina è destinato a raggiungere entro il 2020 il numero di 50 miliardi .

I rischi derivati dalla nuova organizzazione del lavoro possono essere un’estensione incontrollata dei tempi di lavoro con la conseguente riduzione del confine tra tempo di vita privata e quello di esecuzione della prestazione, generando così fenomeni di stress-lavoro correlato.

Dall’altra parte abbiamo il costante innalzamento dell’età delle lavoratrici e dei lavoratori; ciò dovuto sia all’ allungamento dell’aspettava di vita sia al innalzamento dell’età pensionabile.

L’esposizione al rischio di infortunio sarà maggiore causa la vulnerabilità psico-fisica e per la scarsa capacità di governo delle nuove tecnologie.

Tornando alla contrattazione, cosa si può fare per migliorare le condizioni di lavoro e per evitare infortuni e malattie professionali in ottica di prevenzione?

 

Alcune priorità d’azione :

 

Ciò tenendo conto di come combinare la protezione da malattie ed infortuni con la promozione della salute

 

 

Il modificarsi o il venir meno della capacità lavorativa non dipende solo dall’invecchiamento, ma può essere causato anche da altri fattori come un infortunio o una malattia professionale.

Si pone perciò anche in questo caso la questione di un ‘appropriata collocazione nell’ambiente di lavoro che deve essere necessariamente affrontata.

Affrontare una modificazione delle capacità lavorative è sicuramente un passaggio complesso in quanto si rischia di mettere in dubbio la propria persona nella sua interezza e non in relazione al contesto socio lavorativo in cui è collocata.

 

 

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NEWS, immagini, grafica e impaginazione by Alberto Pontalti