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Categoria: ESUBERI SAIT
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A cura di Gabriele Golleroperatore sindacale Fisascat Cisl del Trentino

 

 

Continua a tenere banco sulle pagine dei quotidiani locali la vicenda Sait.

Vicenda che ha visto i lavoratori del consorzio incrociare le braccia per quattro giorni e presidiare alcuni punti vendita ritenuti strategici in segno di protesta contro la decisione di Sait (e dell’intero CdA, almeno così dichiara il presidente Renato Dalpalù) di disdettare il contratto integrativo.

Decisione epocale che di fatto cancella cinquanta anni di conquiste salariali, normative e di diritti dei lavoratori.

Inaccetabili le continue dichiarazioni di questa dirigenza sul fatto che per un dipendente Sait basti “timbrare il cartellino” (cit.) al mattino per guadagnare parte del proprio stipendio senza nemmeno fare fatica. Caro presidente, in Sait si lavora (nonostante tutto) e ci si guadagna la paga tutti i giorni!

Inaccettabile che si faccia credere che le Organizzazioni Sindacali abbiano bocciato una proposta aziendale che di fatto non è mai stata una apertura! La voce, fatta girare anche dal direttore Luca Picciarelli, che l’azienda sarebbe stata disposta a mantenere una parte fissa e una variabile dell’accordo aziendale non corrisponde alla realtà. La proposta prevedeva che, a fronte di una gestione di questo tipo per tutto il 2019, le OO.SS. avrebbero dovuto sottoscrivere la piattaforma aziendale oggi e far entrare in vigore il nuovo sistema di erogazione nel 2020, spostando il problema di un anno e avvallando la perdita di retribuzione dei dipendenti Sait.

Inaccettabile che si dichiari che la proposta aziendale sia una sorta di incentivo, un premio. Se un lavoratore, un reparto o un negozio raggiunge un livello di eccellenza va premiato con “un di più” sulla retribuzione e non soggiogato con la minaccia di non ricevere lo stipendio per intero.

Inaccettabili le dichiarazioni sulle esternalizzazioni, che farebbero parte di un processo inevitabile “dal momento che i concorrenti vanno proprio in questa direzione” (cit.).

Inaccettabile che si dica: “il dialogo non si è mai interrotto”. Il dialogo non è mai stato aperto, non si è voluto entrare nel merito, non si è mai ragionato su soluzioni diverse, su una possibile convergenza. Le OO.SS. hanno fatto proposte che sono sempre state rimandate al mittente dichiarando che l’unica via possibile era l’applicazione della proposta aziendale.

La Fisascat Cisl del Trentino ribadisce che un dialogo per essere tale deve prevedere modalità di condivisione e apertura sulle questioni poste al tavolo altrimenti si è di fronte ad una mera comunicazione aziendale che nulla ha a che vedere con una trattativa.

 

Gabriele Goller

OPERATORE SINDACALE FISASCAT CISL del Trentino