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Carlo Monte, funzionario Fisascat Cisl del Trentino

 

 

Trento, 12 settembre 2018

 

COMUNICATO STAMPA: MENSE SCOLASTICHE E NORMATIVA APPALTI

 

Nei giorni scorsi sono apparsi sulla stampa locale alcuni articoli firmati dalla Filcams Cgil che sollevano dubbi a proposito dei rinnovi di appalto nel comparto della Ristorazione Scolastica e che chiedono che la Provincia e gli Enti Pubblici intervengano per sanare una situazione di ingiustizia che coinvolge in particolar modo i lavoratori della Val di Non. Questi, pur avendo sottoscritto un contratto a tempo indeterminato (dopo aver rinnovato contratti a tempo determinato, alcuni anche per decenni!), sono in una situazione paradossale, si troveranno in aspettativa non retribuita nei mesi estivi di chiusura delle mense scolastiche nelle quali operano perdendo la Naspi e tutti gli istituti collegati (contributi figurativi, assegni famigliari,…) garantiti con il contratto a termine con accordo di riassunzione.

Da anni la Cisl e la Fisascat Cisl del Trentino denunciano la criticità degli appalti che premiano le aziende che applicano il massimo ribasso che poi puntualmente si ritorce contro i lavoratori di qualsiasi settore produttivo con riduzione di ore di lavoro e di retribuzione. Per trattare queste problematiche sono aperti tavoli tecnici e commissioni composti da diversi interlocutori (parti sociali, datoriali, organismi provinciali) che da tempo cercano di modificare il sistema così come è strutturato: la vicenda creatasi in Val di Non è il chiaro esempio di questo malfunzionamento.

Da oltre tre lustri tutti i lavoratori impiegati nelle scuole primarie e secondarie pubbliche del Trentino sono assunti con il contratto a tempo determinato da settembre a giugno, con accordi sindacali che prevedono il diritto di precedenza alla riassunzione e danno al lavoratore la possibilità di scegliere come essere riassunto. In questo modo i lavoratori, optando per il tempo determinato, hanno sempre percepito l’ammortizzatore sociale nei periodi di sospensione senza perdere il posto di lavoro, come del resto accade in altri settori dal turismo stagionale all’agricoltura.

La situazione è cambiata quando l’azienda Markas in una recente riunione con i funzionari sindacali ha dichiarato, motivandolo con l’introduzione del Decreto Dignità, l’impossibilità di riassumente a tempo determinato, (nonostante ci sia tutto il tempo per valutare un’eventuale proroga) con la Filcams favorevole alla stabilizzazione.

Come Fisascat, invece, contestiamo l’imposizione aziendale del “prendere o lasciare” che di fatto, per un esiguo risparmio sulla contribuzione (più elevata per i tempi determinati) toglie coperture economiche e previdenziali molto significative alle lavoratrici e ai lavoratori del settore, già gravati da salari molto bassi, prolungando nei fatti il raggiungimento dei requisiti pensionistici.

La Comunità di Valle, pur essendo a conoscenza di tutta la vicenda, sta tergiversando e, a nostro parere, sta sottovalutando le pesanti ricadute individuali.

La Filcams, prima sottoscrive l’accordo con l’azienda benedicendolo, poi sui giornali ne denuncia l’ingiustizia, dimenticandosi che nell’estate del 2017, quando la commissione dell’Ente Bilaterale Turismo del Trentino proponeva un “sussidio” per i lavoratori a tempo indeterminato con sospensione estiva, ne aveva bocciato la proposta. Quando si dice la coerenza!

 

Funzionario Carlo Monte cell. 3460855459