LAMBERTO AVANZO, Segretario Generale Fisascat Cisl Trentino: "Svolta fondamentale per l'apertura di nuovi tavoli di contrattazione"

 

  COMUNICATO STAMPA FISASCAT CISL DEL TRENTINO

 

Lamberto Avanzo (Fisascat Cisl del Trentino): sottoscritto il primo contratto integrativo del Terziario in Trentino, svolta fondamentale per l’apertura di nuovi tavoli di contrattazione.

 

E' stato firmato venerdì 7 dicembre 2018 da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs con Confcommercio il primo contratto integrativo provinciale per il comparto terziario.

E’ previsto un impegno fattivo delle parti, scandito da incontri che saranno calendarizzati per la verifica dell’applicazione dell’accordo e per il confronto rispetto alle tematiche di competenza, che valorizza fortemente le relazioni sindacali.

L'intesa riguarda circa 40mila addetti in tutta la provincia e 22mila aziende.

Un documento “storico” per le federazioni di categoria che da anni lavorano a questa trattativa che rappresenta comunque un importante punto di partenza per aprire nuovi tavoli di contrattazione integrativa in altri comparti, come il terziario Confesercenti, il turismo, il multiservizi, la vigilanza privata, gli studi professionali.

Fino a questo momento, oltre a quelli che andavano a regolamentare le maggiorazioni domenicali e festive nel mese di dicembre, era stato siglato con Confcommercio solo un accordo il 24 luglio 1987 per il trattamento di malattia e infortunio nel settore del terziario, intesa peraltro disdettata dall'associazione di categoria nel luglio 2015.

Questa è la dimostrazione che si possono costruire, anche tra le difficoltà, buone relazioni industriali trovando una sintesi che porta anche aumenti fissi nelle tasche dei lavoratori e delle lavoratrici al contrario di quanto sta proponendo ai lavoratori il Consorzio delle Cooperative di Consumo Sait che nei mesi scorsi ha disdettato l'integrativo aziendale.

Sono previste intese specifiche su alcuni punti.

La prima riguarda, nell’integrativo territoriale, la maggiorazione domenicale e festiva nel mese di dicembre, sei giornate in tutto: ai lavoratori verrà riconosciuta una maggiorazione del 60 per cento. Si tratta di un accordo con valenza retroattiva, a partire dal 1° dicembre di quest'anno.

Filcams, Fisascat e Uiltucs assieme a Confcommercio hanno inserito nell'accordo anche una forte presa di posizione politica in cui dicono no alle aperture festive illimitate e chiedono che la loro regolamentazione torni in capo ai territori, modificando l'attuale legge nazionale.

Sono inseriti propositi da attivarsi in ambito formativo (in collaborazione con l’Ente Bilaterale del Terziario Trentino) e di alternanza scuola – lavoro per la “costruzione” di professionalità adeguate al rilancio del settore.

C'è un ulteriore articolato sul premio di produttività: ai lavoratori verranno riconosciuti almeno 250 euro lordi annui in base alla presenza sul posto di lavoro.

Al raggiungimento di precisi obiettivi, come previsto dalla normativa, sarà applicata una tassazione agevolata aumentando il vantaggio economico per i lavoratori.

Per l'annualità 2019 il salario sarà corrisposto a marzo 2020.

L'ultimo accordo è quello relativo al riconoscimento della “stagionalità” anche per le imprese del commercio che operano in comuni ad alta attrattività turistica.

È un accordo che garantisce occupazione e che permette di tutelare i lavoratori con contratto a tempo determinato, che di fatto operando come stagionali, in base a quanto previsto dal decreto Di Maio, si troverebbero disoccupati dopo 12 mesi di contratto individuale non rinnovabile.

Vantaggio di rilievo anche per le aziende che possono contare su un rapporto di lavoro che valorizza la professionalità e l'esperienza degli operatori. Per questi dipendenti è prevista anche una maggiorazione del 6% della paga lorda oraria.

Questi criteri non si applicano ai comuni lungo l'asta dell'Adige, che non rientrano tra quelli ad alta attrattività turistica e dunque non hanno un'attività stagionale, per evitare abusi a danno dei lavoratori.

L'accordo ha una durata triennale a partire dal 1° gennaio del 2019.