Appello per andare a votare dei Segretari Generali di CGIL, CISL, UIL del TRENTINO

 

La grande incompiuta, si potrebbe definire così l’integrazione europea. Un processo ambizioso nei sogni del Manifesto di Ventotene e dei padri fondatori dell’Europa unita, a cui anche il sindacato confederale ha creduto, contribuendo con le sue idee e progettualità alla costruzione di un continente più solidale e coeso. 


Oggi l’Europa vive momenti difficili, caratterizzati da attacchi che ne minacciano la coesione. La gestione della grande crisi economica ha acuito le spinte disgregatrici, perché non si sono affrontati fino in fondo i nodi di una gestione comune degli investimenti, anche attraverso l’emissione di bond europei e non sono state arginate le tendenze predatrici di chi specula svalutando il lavoro. Le politiche di mera austerità hanno indebolito un modello sociale costruito sull’equilibrio tra crescita economica e coesione sociale. Purtroppo è stato il lavoro a pagare il prezzo più alto, svilito e reso inutile nell’immaginario collettivo, e questo ha dato fiato alle istanze populiste, e sovraniste, infuocando nuovi nazionalismi e creando le condizioni per la costruzione di nuovi muri che respingono chi cerca di entrare in Europa per trovare pace, democrazia e lavoro. 


L’Europa, invece, è cruciale per l’integrazione tra i popoli, il mantenimento della pace, pilastro indispensabile per lo sviluppo della democrazia. Sono due valori che stanno bene assieme, il lavoro e l’Europa.


Per non fare il gioco di chi vuole questi due valori in antitesi serve maggior integrazione europea, maggior difesa del lavoro e dei diritti ad esso connessi, serve un rafforzamento dello stato sociale per fronteggiare sfide importanti come l’invecchiamento della popolazione europea, la gestione dei flussi migratori, la difesa dell’ambiente. Serve maggiore integrazione europea, soprattutto, per dare nuove opportunità e nuova speranza, ai giovani. 


Il sovranismo e il populismo cercano un nemico verso cui distrarre l’attenzione della opinione pubblica per nascondere i veri problemi della globalizzazione, la minaccia al clima e all’ambiente, la ricerca di rivincite antistoriche tra religioni, razze, valori. Lo abbiamo visto nel secolo scorso con ben due guerre mondiali. E i 75 anni di pace continua, da soli valgono l’Europa che conosciamo.


Per questo abbiamo bisogno di continuare a promuovere il “sogno” di una Europa più coesa e solidale.


Chi vuole un’Europa debole, in balìa degli egoismi dei singoli stati, non vede che il mondo è cambiato e solo un’Unione forte può trovare un posto nel mondo in cui si sta giocando la complessa partita Stati Uniti – Cina. Scegliere di non vedere tutto ciò, vuole dire condannare il nostro continente e le nostre comunità ad un declino certo.


E’ solo la dimensione europea che può garantire maggiori tutele e maggiori opportunità, continuare ad alimentare i valori di coesione sociale, unità, democrazia, pace e lavoro. Valori che non sono dati “per sempre”, ma vanno costantemente difesi.


Prendersela con chi scappa dalle guerre invece che con chi fa le guerre, prendersela con gli immigrati senza vedere quanti nostri giovani scappano dal nostro paese, fomentare divisioni, paura del diverso, non aiutano allo sviluppo delle persone e delle comunità.


Domenica c’è in ballo la nostra visione di futuro. Non lasciare che altri decidano per noi, ma partecipare democraticamente alle scelte è la nostra posizione.


Il sindacato vede nella dimensione europea la possibilità di garantire maggiori tutele anche nelle singole patrie, di mantenere alto il pensiero su tutele e maggiori opportunità, di far risuonare i valori di coesione sociale, unità, democrazia, pace, e lavoro che non sono valori “per sempre” se si abbassa la guardia o se li si considera acquisiti senza un rinnovato sforzo collettivo. 


Per questo diamo una sola indicazione di voto: andare a votare per sostenere il progetto di un’Europa più integrata e senza muri.


Ci possono essere molti modi per dare un senso al nostro agire sindacale, di cittadini europei. Oggi ha un senso particolare difendere i valori fondanti dell’Europa, difendere la pace e la democrazia, la libertà per noi e per le generazioni che verranno dopo di noi, attualizzando il sogno di quanti hanno creduto in questa comunità più ospitale ed inclusiva, libera e democratica.

 

 

Franco Ianeselli Segretario Generale CGIL, Lorenzo Pomini Segretario Generale CISL, Walter Alotti Segretario Generale UIL