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GRANDISSIMA PARTECIPAZIONE DEGLI RLS SUL TEMA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO - NUMEROSI GLI INTERVENTI DEI LAVORATORI DI TUTTI I SETTORI.

 

 

SICUREZZA SUL LAVORO, SERVONO PIU’ CONTROLLI E MAGGIORE FORMAZIONE

Duecento Rls a confronto. Servono azioni mirate sull’invecchiamento dei lavoratori, sulla prevenzione degli infortuni, soprattutto in itinere, e sui rischi connessi ai cambiamenti climatici

 

Da gennaio a settembre undici persone hanno perso la vita lavorando. Più di una al mese, il doppio rispetto alla cifra registrata nello stesso periodo dell’anno precedente. In Trentino, dunque, si continua a morire sul lavoro. Il tema della sicurezza, la necessità di rafforzare i controlli e di rendere più efficace la formazione e la prevenzione sono stati al centro di un confronto tra i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Alla riunione organizzata da Cgil Cisl Uil del Trentino hanno partecipato circa duecento Rls da tutta la provincia e per tutti i settori economici.

Il numero totale degli infortuni in provincia è sostanzialmente stabile; in particolare si registra una leggera diminuzione nel comparto industria manifatturiera (660 casi, con un -1% sul 2018), e in quello agricolo (595 incidenti, -1% sul 2018) mentre è evidente un aumento nel settore edile (337 casi, +1,5%).

I segmenti in cui si registrano i maggiori incrementi sono quelli legati agli infortuni in itinere, nel tragitto tra casa e lavoro soprattutto per le donne, e tra i lavoratori più anziani.

E’ proprio il tema dell’invecchiamento della popolazione una delle questioni che i sindacati intendono porre con forza al tavolo provinciale per la sicurezza sul lavoro. Gli infortuni crescono al crescere dell’età media dei lavoratori: nel 2018 si è registrato un incremento degli incidenti tra gli over 55 e tra gli over 65. Una tendenza che va letta insieme ai dati sull’invecchiamento della popolazione: tra dieci anni i lavoratori over 55 in Trentino saranno 8mila, quasi il doppio degli attuali. Un fenomeno che dovrà fare i conti anche con la rivoluzione tecnologica in atto nei luoghi di lavoro e con la necessità di riconvertire i sistemi produttivi in una logica sostenibile per l’ambiente. Se non gestiti tutti questi cambiamenti produrranno l’espulsione di molti lavoratori. Al contrario, secondo Cgil Cisl Uil, serve lavorare su specifici accordi provinciali per la ricollocazione di questo personale, sulla loro formazione continua e sulla creazione di progetti mirati di reinserimento insieme ad Inail.

Altra questione è il cambiamento climatico in atto che ha già prodotto, in alcuni contesti lavorativi, rischi importanti per la salute legati al fatto che i lavoratori si sono trovati a lavorare in condizioni climatiche estreme. Per Cgil Cisl Uil è tempo che il rischio climatico, ed in particolare il rischio calore, venga inserito nel documento per la valutazione dei rischi così da obbligare i datori di lavoro a mettere in atto misure serie di prevenzione e gestione di situazioni limite.

E ancora le malattie professionali, spesso non adeguatamente riconosciute che però colpiscono moltissimi addetti e che andrebbero prevenute con misure maggiormente efficaci.

In questo quadro il ruolo difficile dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, oggi ancora troppo pochi nei posti di lavoro e spesso vissuti dal datore di lavoro come una figura burocratica poco utile. Al contrario, è stato detto questa mattina, queste figure pur tra mille difficoltà svolgono un ruolo importante per rendete esigibile il diritto alla sicurezza dei lavoratori, per segnalare i rischi e per prevenire situazioni di insicurezza, ma possono e devono diventare riferimento per migliorare la qualità del lavoro in azienda. Per questa ragione – è stato detto – dovrebbero essere coinvolti  a pieno titolo nei tavoli di trattativa. E perché la sicurezza diventi un punto di forza nelle politiche aziendali Cgil Cisl Uil hanno messo sul tavolo la proposta di incentivare, anche attraverso sgravi fiscali ad hoc, quelle imprese virtuose che investono in sicurezza e che sviluppano buone pratiche per migliorare le condizioni di lavoro.

Alla riunione di questa mattina sono intervenuti i titolari delle deleghe su salute e sicurezza di Cgil Cisl Uil del Trentino Manuela Faggioni Sella, Milena Sega e Alan Tancredi che si sono soffermati sulle dinamiche locali. Al contrario la dimensione nazionale ed europea dei problemi connessi alla sicurezza sul lavoro sono stati affrontati dai responsabili dei dipartimenti nazionali, Sebastiano Calleri (Cgil), Cinzia Frascheri (Cisl) e Susanna Costa.

Ampio spazio, inoltre, agli Rls presenti all’assemblea che hanno portato il racconto delle esperienze sui posti di lavoro.

 

Applauditissimo l'intervento di CINZIA FRASCHERI responsabile nazionale Salute e sicurezza CISL 

 

 

Intervento conclusivo di MILENA SEGA Segretaria Confederale Usr CISL del TRENTINO.